Il sesso e la censura a Hollywood, dove la parola “fuck” non può significare “scopare”, perdio!

Il sesso e la censura a Hollywood, dove la parola “fuck” non può significare “scopare”, perdio!
Sara Martínez 05/12/2019

“L'amore è illegale, ma l'odio no. Si può odiare chiunque, in qualsiasi momento, dovunque. Ma se vuoi un po' di calore, di tenerezza, un sorriso che ti allieti, una spalla su cui piangere, ti devi nascondere negli angoli oscuri come un criminale”, si diceva nell’eccezionale film di Billy Wilder (Irma la dolce, 1963). Non potrebbe essere più certo. Va detto che il cinema e il sesso hanno sempre avuto un rapporto abbastanza schizofrenico. Nel 1896, la società americana ha perso le staffe quando lo studio Edison ha filmato il primo piano di un bacio nel film The Kiss. Il bacio, che, tra l’altro, non poteva essere più casto e privo di erotismo, alla fine del XIX secolo si è rivelato poco meno che porno hardcore.

La censura, l’erotismo velato e le scene di sesso senza capo né coda, sono coesistiti a Hollywood per un secolo. Un altro giorno parleremo della bionda eterna e dello spogliarello coi soli guanti più epocale di tutti i tempi, ma oggi “riavvolgeremo” un po’ di meno. Negli anni '90, tutti sapevamo che qualsiasi film, letteralmente qualsiasi film, avrebbe almeno una scena di sesso che poteva apparire nel momento più inaspettato. Che si trattasse di un dramma, un’epopea epica, una commedia o un film thriller non importava, la scopata era inevitabile, sebbene non fosse pertinente. I contrati stabilivano pure il tempo durante il quale un’attrice doveva mostrare i suoi seni, e c’è stata persino un’istruzione perché la poverina Ariel fosse disegnata in modo che sembrasse “più scopabile”. Nemmeno la piccola sirena poteva sfuggire alla perversione di certi dirigenti.

Il sesso era una cosa naturale (più o meno) e anche se a volte appariva nei film in maniera un po' tirata per i capelli, si trattava di un modo socialmente accettato di guardare delle scene ad alta tensione. Quel momento familiare di massimo disagio in cui una scopata appariva in TV è anche degno di nota. I momenti come quello, senz’altro, ti preparano alla vita. E nonostante tutto, molte di quelle scene hanno attraversato il piccolo schermo e sono diventate luoghi comuni che fanno già parte dell'immaginario collettivo di diverse generazioni.

Le scene erotiche più memorabili del cinema

Una delle danze più indimenticabili del cinema si è svolta a ritmo di ‘You can leave your hat on’. Sebbene la trama fosse mediocre e il film avesse persino ricevuto diverse nomination ai Razzi Awards (si tratta degli anti-Oscar, i premi che ogni anno vengono assegnati ai peggiori attori, i peggiori registi e i peggiori film; cioè, come gli Oscar, più o meno), questo rapporto tra uno yuppie dominante (Mickey Rourke) e una donna masochistica impiegata presso una galleria d’arte (Kim Basinger), ha trasformato i protagonisti in miti erotici. Il film “Nove settimane e mezzo” (1986) ha spianato la strada a quello che sarebbe successo negli anni '90.

Chi non se lo ricorda? All'alba, sotto una luce fioca e con il tornio tra le gambe, Molly (Demi Moore) comincia a modellare un vaso, Sam si sveglia pronto a dargli una mano. Le loro mani, imbrattate già di argilla, si toccano. La scultura è andata a monte, si è rovinata, naturalmente, ma non abbiamo mai più visto la ceramica con gli stessi occhi.

E arriviamo adesso alla scena erotica numero uno per eccellenza. Un punteruolo da ghiaccio, un omicidio e un interrogatorio in cui l'unica a divertirsi è lei, la sospetta più sexy mai vista in quel buco di stazione di polizia. Prima che succeda lo sappiamo già... Non ha messo nulla sotto. La tensione sessuale cresce, lo farà? Ma certo, siamo negli anni '90. Sharon Stone e quell’accavallata di gambe che ha lasciato tutti senza fiato. Il film è stato un successo mondiale ed è diventato subito un classico. Era chiaro.

“Voglio che tu mi ritragga come una delle tue ragazze francesi”, dice Rose a Jack. E lui lo fa. Distesa sul divano, completamente nuda e con solo la collana blu addosso. La tensione sessuale, la mano che disegna le linee e lo sguardo di DiCaprio dietro il taccuino, una situazione che avrebbe risvegliato la passione di qualsiasi persona. Dobbiamo, certo fare cenno al famoso vetro appannato in cui Rose sbatte e trascina la mano. L’impronta rivelatrice di quello che succedeva all’interno dell’auto. Non abbiamo visto nulla, ma l’abbiamo intuito tutto.

Ci sono ancora tante scene da sottolineare ma il tempo sta per scadere. Dopo, il nuovo secolo è arrivato e Hollywood ha rinunciato al sesso, o l’ha quasi fatto. Forse hanno pensato: adesso che il sesso su Internet si trova facilmente senza dover andare al cinema, perché introdurre questo tipo di scene nei film? Ma il sesso continua a essere dappertutto, sebbene la filosofia attuale sia quella di mostrare dei corpi nudi che non si toccano. Le donne sembrano sempre pronte per fare sesso e gli uomini sembrano di averlo appena fatto, quella è la estetica attuale. Non si mostra niente, e quando si mostra si tratta di sesso violento, antinaturale o freddo. Secondo l’industria americana, un adolescente può guardare qualsiasi tipo di violenza fisica o verbale, ma nessuna scena di sesso. I film per minorenni possono contenere fino a tre “fucks”, a patto che nessuno di loro si riferisca a "scopare". Perdio! Non vogliamo che loro imparino che il sesso è più naturale della violenza.

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