La sessualità nel mondo, dall'antico Egitto agli Inuit

La sessualità nel mondo, dall'antico Egitto agli Inuit
Sara Martínez 15/01/2021

Per gli antichi egizi, il sesso era l'origine di tutto, niente buchi neri, niente teoria del Big Bang, niente spaziotempo curvo, niente roba del genere. L'essere supremo, la divinità Atum, si masturbò e diventò il dio del sole, Ra, e dal suo sperma nacquero i primi esseri divini, Shu, dio della luce e dell'aria, e sua sorella Tefnut, dea dell'umidità. Dalla vagina di Tefnut venne alla luce la rugiada del mattino e dal suo amore incestuoso con Shu nacquero Nut, dea del cielo, e Geb, dio della terra. Va beh, ammetiamolo, come mito della creazione è molto più divertente di tutte le teorie successive, certo, ma dobbiamo anche ammettere che, quando nel XIX secolo è emersa l'egittologia, la sessualità che affiorava dalla sua arte sacra, l'adulterio, l'incesto, l'omosessualità e i peni di legno che apparivano negli scavi, sono stati troppo espliciti per le menti ottocentesche dei ricercatori inglesi. Fonte di scandalo, la maggior parte di questi oggetti sono finiti nascosti nei magazzini del British Museum. Ma vediamo, qual è lo scopo di tutta questa roba che ti raccontiamo? Semplice: il sesso, naturale come la vita stessa, ha anche qualcosa di culturale. Ogni periodo, ogni popolo, ogni cultura, ha le sue abitudini, la maggioranza di loro sorprendenti ancora oggi, oggi che facciamo finta di essere puritani, anche se le statistiche mostrano che il sito PornHub ha più visite di WhatsApp, Apple, PayPal, Quora o Booking.

Riuscirai a vedere il mondo questo 2021, potrai avere quella vacanza che hai rimandato per mesi? A dire il vero, non ne abbiamo la minima idea, ma comunque, preparati, perché inauguriamo una nuova sezione itinerante del nostro blog, casomai avessi l’opportunità di viaggiare. Niente braccialetti all-inclusive, niente spaparanzarsi sulle sedie a sdraio della piscina dell'hotel mentre si beve dei cocktail come se non ci fosse un domani, questa è un'altra cosa, si tratta di esplorare. Quali sono le abitudini sessuali più strane del mondo?   Come si vive la sessualità negli antipodi? Guarda, dobbiamo dirtelo, non tutte le abitudini sono identiche a quelle autoctone, a meno che tu non condivida il tuo partner con tuo fratello, a meno che tu non faccia la corte offrendo al tuo partner il pane impastato sui tuoi genitali, o a meno che tu non abbia bevuto lo sperma dei tuoi anziani per crescere vigoroso e forte. Non avrai bisogno di vaccinazioni, valigie o carte d'imbarco, mettiti comodo e apri la mente. Pronto?

Che sia un mito o una realtà appartenente all’antichità, la cosa più ripetuta quando si tratta di parlare delle abitudini sessuali degli Inuit è l’ospitalità sessuale. In altre parole, immagina la situazione: un esploratore arriva in un villaggio Inuit e loro, accoglienti e abituati a condividere i loro averi per garantire la sopravvivenza del gruppo, gli offrono cibo e un posto per dormire, ma non solo, il visitatore potrà anche, se vuole, giacere con una delle donne delle loro famiglie (eh sì, hai letto bene, cibo, riparo e sesso, sarebbe qualcosa di simile a una stanza con Wi-Fi e colazione inclusa).

Va beh, chiariamo questo punto, secondo l'antropologo Francesc Bailón si tratta di un luogo comune basato su antiche tradizioni. Ecco come lo spiega durante una sua intervista al giornale spagnolo “La Vanguardia”: "Se uno degli Inuit doveva fare un viaggio in slitta e la moglie era incinta, per evitare un aborto... la lasciava con un suo amico, e in cambio, portava con sé la moglie dell'amico. E se la moglie dell’amico ritornava incinta, il bambino apparteneva all'amico. Semplice e chiaro. E tutti felici e contenti”. Il fatto che le donne acconsentissero o meno è un'altra questione.... Oggigiorno, gli Inuit hanno una visione non stigmatizzata della sessualità. Le donne possono avere figli prima del matrimonio, la verginità non è apprezzata e, come dice Bailón, “Lo scambio sessuale tra le coppie è comune, ma tutti sono d'accordo. Ecco perché non c'è prostituzione tra gli Inuit! È un caso unico al mondo”.

Prima di continuare il nostro viaggio, sfateremo un altro mito (va beh, non saremo noi a farlo, naturalmente, che non siamo mai andati nell'Artico e non saremmo in grado di calarci i pantaloni a 50 gradi sotto zero…): Gli Inuit non si baciano sfiorando delicatamente la punta del proprio naso contro un altro, il cosiddetto “bacio eschimese” è un saluto con cui le persone si annusano, e non ha niente di sessuale. Può darsi che l’odore sia quello che gli faccia sapere se è interessante continuare l’avventura, oppure no? Chi lo sa…

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